SPECIE DI PESCI - Pesci D'Acquario

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SPECIE DI PESCI

SPECIE DI PESCI
La  specie animale  del pesce, secondo  i pochissimi  reperti fossili rinvenuti, risale al periodo Cambriano, ovvero 400 milioni di anni fa. Le testimonianze  più  importanti sono rese  tra i 410 e 360 milioni di anni fa, periodo Devoniano, con  due  gruppi di pesci, gli  Agnati e i Gnatostomi. I primi  a  popolare  le  acque  furono  gli Agnati, oggi sono pochi gli appartenenti  a  questo   gruppo: le  Lamprede  e  i Missinoidei. Il secondo gruppo  dei  Gnatostomi  giunto  successivamente ha oggi con più rappresentanti, quale: Squali, Razze, Olocefali, Dipnoi e Teleostomi. Quello che  distingue  principalmente  i  due gruppi  è la mancanza di ossa nel primo e la comparsa delle mascelle nel secondo. La nuova struttura dei dei Gnatostomi, permise di catturare prede  più  grandi con conquista e adattamento di ambienti  nuovi, sfavorendo la loro estinsione come ad esempio la famiglia dei Cichlidae che adattandosi ai diversi ambienti a dato  origine a svariate  specie. Per alcuni  pesci del presente  esiste un grande legame con i periodi remoti come il pesce spatola del Mississippi (Polyodon), il biscir africano (Polypterus) e gli storioni dell'emisfero settentrionale (Acipenseridae).  Dopo aver parlato  brevemente dell'origini del pesce, vediamo  ora le sue  caratteristiche strutturali caratterizzate dall'ambiente fluido dove vive, che ha una densità di circa 800 volte superiore all'aria. La  morfologia tra le diverse specie è diversificata.  Abbiamo  esemplari   piatti,  avente un  corpo molto compresso lateralmente e forma discoidale, come il discus (Symphysodon aequifasciata). Oppure  abbiamo pesci con forma allungata  e  idrodinamica,  come  il  leporino fasciato (Leporinus fasciatus), grazie alla forma raggiunge elevate velocità sfuggendo ai feroci predatori del Rio delle Amazzoni. Non dimentichiamo esemplari dalla forma rotonda, ad  esempio, i pesci palla, che in caso di pericolo riempiono un ampio diverticolo dell'apparato digerente disorientando gli aggressori.

I  pesci  i  muovano  nell'acqua  in modo ondulatorio  mediante  la colonna  vertebrale  e  usano la coda  come propulsore. Le pinne ventrali,  le  pinne dorsali e le  anali  vengono  utilizzate  per  avere  stabilità verticale.  Mentre  per orientarsi usa le pinne pettorali, che avvolte sostituiscono  la coda nella sua  azione  propulsiva.  Molti  pesci,  tranne  quelli  che  vivono  sul fondo,  hanno  un  organo idrostatico che aiuta l'animale  a spostarsi in modo verticale. Il nome  di  questo  organo  è  la  vescica  natatoria, riempiendosi  di  una  quantità  variabile  di  gas (ossigeno,  azoto  e  anidride  carbonica)  adegua il peso  del  pesce  a  quello  dell' acqua  circostante. Alcune  specie  usano  questo  organo  anche  per emettere o amplificare suoni.

La varietà  dei colori dei  pesci dipende dalle cellule che si trovano nel  derma chiamate cromatofori. Queste cellule contengono dei pigmenti colorati che contraendosi o dilatandosi  causano  differenti effetti cromatici; il mutamento dei colori aiuta alcune specie a mimetizzarsi con l'ambiente  circostante,  per  nascondersi  dai  predatori.  Altre  specie  cambiano i  colori in base al loro stato emotivo e  in  funzione del periodo  riproduttivo  in  cui  sono. La corretta illuminazione della vasca e una  buona  alimentazione  del pesce contribuisce a migliorare l'effetto cromatico.               


Guardando  attentamente  il corpo  del  pesce  si osserva uno strato di muco  che  lo  ricopre.  Esso  è prodotto da ghiandole mucipare, situate in uno strato di  cellule che formano l'epidermide .Il suo ruolo è  quello di proteggere il pesce dalle  infezioni. Sotto l'epidermide   troviamo  le   scaglie dermiche, che compongono il derma, difendendo l'animale dai  raggi solari che in acqua  sono più intensi rendendosi pericolosi. Più in profondità al di sotto del derma, s'incontrano  le masse  muscolari, che sono particolarmente potenti, aiutando il pesce nel muoversi in un fluido molto denso del quale è l'acqua.     



La  respirazione del pesce avviene in un ciclo formato da varie fasi con l'inizio dell'aspirazione dell'acqua  mediante la bocca, successivamente  l'acqua ricca di ossigeno, viene spinta nelle  branchie dove incontra  gli esili  filamenti  denominati lamine branchiali; qui il sangue assorbe ossigeno disciolto nell'acqua con percentuale di oltre 80%, e cede diossido di carbonio e altre sostanze di rifiuto.Le branchie sono protette da una struttura  più  robusta  denominata  ossa  opercolari. In  alcune  specie   hanno  sviluppato organi respiratori aggiuntivi  per ricavare  ossigeno  da acqua  stagnanti o da acqua dove la decomposizione  delle   piante  ne abbassa il  livello. Alcune  specie, come  quelli appartenenti al gruppo degli  Anabantidi,  hanno   evoluto un  organo ausiliare  vicino  alle branchie; il suo compito e di  trattenere l'aria atmosferica introdotta in superficie per poi estrarre  l'ossigeno. Comunemente questo gruppo di pesci  viene  chiamato labirintici, per via di questo organo ausiliario simile un labirinto. Anche altre specie di pesci, come ad esempio il pesce gatto, trattiene l'aria presa in superficie, ma  il suo organo supplementare  è un ramo  dell'intestino con numerosi capillari.

Nei pesci sono assenti le palpebre e i dotti lacrimali in quanto vivendo in acqua, gli occhi, sono continuamente bagnati. Il  senso  della  vista si differenzia nelle sue caratteristiche a  secondo  delle varie specie.  I  perioftalmi sono dei pesci che si sono adattati ad  un ambiente subaereo ed hanno imparato a immergersi periodicamente  in acqua per lubrificare  gli  occhi.  Gli  Anableps   anableps sono una specie denominata  comunemente pesci  a quattro occhi  per la loro caratteristica  di  vedere contemporaneamente al di sotto e al disopra  della  superficie, infatti con questa peculiarità si nutrono di piccoli insetti caduti sul pelo dell' acqua.  Ci   sono  altre  specie  come  ad  esempio  i  pesci  arciere   (Toxotes jaculator), che hanno   trovato l'adattamento nel vincere l'ostacolo  della  rifrazione tra i due stati  acquaria; loro trovandosi nell'acqua, cacciano il loro cibo, quale gli insetti, spruzzandogli  un  getto d'acqua che va dalla superficie del fiume fino ai rami delle piante, che  si sviluppano nelle rive, dove è situata la preda. In altre specie di pesci dove la vista è molto debole  esiste un un  mezzo  sussidiario quale  la linea laterale.   
La  linea  laterale  è  un organo  che permette al pesce di comprendere le  correnti  dell'acqua, la profondità e i corpi in avvicinamento. Essa di solito è ben visibile su entrambi i sui fianchi. E' caratterizzata da minuscole aperture  lungo  una singola linea di scaglie, permettendo all'acqua di raggiungere le cellule sensoriali. Esiste il legame tra la linea laterale e il sistema uditivo del pesce, che è sprovvisto di parte esterna e media,  presentando solo  la parte interna. E' difficile capire la gamma dei  suoni  che  percepisce  il  pesce,  ma  senza ombra di dubbi è assai  vasta, considerando che essi ne producono una grande quantità.

L'olfatto dei pesci è più sensibile di quello  degli uomini ed amplificato dai  barbigli, dai cirri e le pinne, dotate in alcune specie da papille gustative supplementari. I barbigli sono delle escrescenze che  si  trovano intorno alla bocca; ad esempio il pesce  gatto è provvisto di tali barbigli. I cirri sono  dell'escrescenze  ramificate  che crescono sopra gli  occhi  di  alcuni pesci  marini,  come ad esempio, la famiglia dei blennidi.  La pelle del pesce funziona come una membrana semipermeabile, che trasferisce l'acqua  dall'interno  all'esterno  del corpo del pesce o  viceversa,  mantenendo costante l'equilibrio  osmotico,  ovvero, per diluire  i  fluidi  più  concentrati  di sale. Ma come viene regolata l'uscita e l'entrata dell'acqua dal pesce? E' bene sapere che a  causa della pressione osmotica, un liquido  più fluido si  diffonde  attraverso una membrana per diluire uno più  concentrato. Infatti nell'acqua dolce, il   liquido più  fluido  è  l'acqua  in  cui  vive il  pesce;  l'acqua  penetra  nel pesce, che per evitare  di esplodere, ne espellono,  attraverso  l'apparato escretore,  la maggior quantità possibile e bevono poco. Invece, l'acqua marina è più  concentrata  e  i  pesci marini  perdendo  acqua, devono bere costantemente ed espellere poco.


Di fronte ai  numerosi organismi  presenti in natura, si cerca di ragrupparli  stabilendo  affinità  tra  i  diversi individui.  Nacque così la prima nomenclatura,  tutto  ora  utilizzata, proposta dal naturalista svedese Carlo  Linneo  nel XVIII  secolo. Il  linguaggio utilizzato nella classificazione dei pesci e il latino.Esistono anche denominazioni volgari, comunemente  usate,  ma  non  per tutte le specie. Inoltre il nome comune è poco affidabile perché è attribuito senza una regola  prefissata. Invece la nomenclatura  ufficiale  denominata  binomia latina è conosciuta in tutto il mondo, per le sue regole ben  precise. Viene  definita  binomia perché composta da due parole, scritte sempre in  corsivo. La prima indica il genere  che assembla  tutte le specie che hanno molte caratteristiche in comune, ed è scritta sempre con la lettera maiuscola. Il secondo indica  il nome specifico di ciascuna specie, ed  è scritto sempre con la lettera minuscola.Per alcuni casi è possibile che il nome specifico sia seguito da una terza parola, che indica la sottospecie. Ora vediamo in dettaglio  la  tabella  riportata  qui affianco; la FAMIGLIA di solito raggruppa molti generi affini,  qualche volta invece solo un singolo genere.  Il nome della famiglia compare sempre in tondo (per esempio, Belontiidae). Il GENERE di solito raggruppa  parecchie specie affini, alcune volte  una sola.  Il nome scientifico del genere appare sempre in  corsivo  (per  esempio, Sphaerichthys). La SPECIE sono simili e si riproducono  tra loro. Il nome scientifico è composto dai nomi del genere e della specie  (per  esempio, Betta  bellica). La VARIETA' e SOTTOSPECIE  sono suddivisioni della  specie; le sottospecie (indicate da un secondo  epiteto al nome  scientifico) sono di solito geograficamente distinte.

PESCI D'ACQUARIO by Luca iori
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